giovedì 29 aprile 2010

SECONDA LEZIONE: giornalismo, tradizionale o digitale?

Ormai tutto è digitale. Anche il giornalista più “tradizionale” ha dovuto sacrificare la sua vecchia macchina da scrivere, per un più utile e maneggevole computer. Certo, come tutti noi anche i giornali devono oggi giorno adeguarsi alle nuove tecnologie. Seppure gli amanti del computer e della rete ci raccontano ogni giorno quali nuove e mirabolanti imprese si stanno compiendo in questo campo, bisogna anche ricordare che vi sono altrettanti svantaggi. Primo fra tutti l’incessante e necessaria attività di scelta. Troppi sono i siti internet che hanno la pretesa di raccontare ciò che avviene nel mondo, tanti che non vi è nessuna difficoltà nel recuperare la notizia che ci interessa. E questo è un bene. Ma poi, quale scelgo? Le notizie presentate sono sempre le stesse, può cambiare l’impostazione (e a volte neanche quella), ma poi il succo del discorso è sempre lo stesso. La rete è troppo vasta perché si possano leggere tutte le notizie relative ad un argomento. Se voglio sopravvivere in questo turbinio continuo, devo scegliere. Scegliere tra i siti e i loro personaggi più o meno illustri, quelli che ritengo mi rappresentino di più. Perché sul web i controllori delle notizie siamo noi, gli utenti. Il ruolo di chi, sui giornali e nei telegiornali, controlla la notizia, sul web non esiste più: scompare lo strumento di mediazione tra l’utente e l’informazione.

Il dilagare di computer e affini ha fatto si che tutte le fasi di realizzazione del giornale passino attraverso tecnologie più o meno innovative. È cambiato il mezzo attraverso il quale dare notizia, ma con esso anche il modo di fare informazione. Oggi sempre di più il giornale tradizionale deve “combattere” con la velocità del web: l’informazione raccolta viene diffusa in tempo reale e prima la si pubblica meglio è. L’importante è battere il concorrente sul tempo, anche solo di pochi minuti. Per questo la stampa di un mezzo d’informazione tradizionale è divenuta sempre più desueta e complessa: rimane la volontà di informare il proprio pubblico di lettori, ma a volte con la consapevolezza che quelle stesse informazioni posso essere già state lette sul web il giorno prima e siano ormai “vecchie”. La difficoltà di dare informazioni sempre nuove, deve essere compensata dalla creatività degli autori.

Perché nascono più giornali digitali che cartacei? I motivi sono molteplici. Ad esempio per chi decide di fare giornalismo on-line risulta più semplice scrivere e pubblicare le proprie idee: la rete favorisce una maggiore democratizzazione della notizia, tutti infatti possono scrivere sul web, ognuno responsabile delle proprie parole. Internet dà quelle possibilità in più che il giornale cartaceo non concede. Se a questo poi si aggiunge la maggiore facilità con cui è possibile pubblicare un quotidiano on-line rispetto ad uno cartaceo, se ne capisce ulteriormente il motivo. La rete infatti consente di non avere quei costi che, per necessità, ha invece un giornale cartaceo.

Come si scrive su un giornale on-line? Non esiste in realtà un vero e proprio metodo, ciò che però è sempre bene considerare è la necessità di sintesi. Poche righe e subito on-line. Senza pensarci troppo. Ed è proprio per questo che si possono notare fra siti d’informazione differenti, similitudini (se non uguaglianze) fin troppo evidenti. Nell’informazione on-line a volte battere il concorrente è la cosa che conta di più, tanto da fornire notizie copiate e incollate senza pudore da altri siti (solitamente agenzie di stampa), non controllando neppure l’esattezza della notizia, ne tanto meno le parole che vi sono riportate. L’eccesso di sintesi e di velocità non permette nemmeno di aggiungere poche righe allo scarno articolo. L’importante è dare la notizia, l’approfondimento si lascia alla volontà del lettore. Non è un caso quindi che giornali e agenzie di stampa abbiano la stessa home page!

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